Racconti di gente viva tratti dal taccuino di un cronista.
Può nevicare nel deserto? Assolutamente sì, come possono accadere eventi dolorosi, lievi, tristi, curiosi o drammatici, in un luogo speciale come il Medio Oriente. Le storie che ci racconta Gian Stefano Spoto sono quelle di chi non assurge all’attenzione della grande cronaca e conduce la propria esistenza quotidiana in una guerra infinita.
[…] Una bambina di nove anni mi diceva «quelli che mi fanno più paura non sono i razzi, ma i tunnel. Avevo gli incubi, vedevo uomini che apparivano improvvisamente. Non dormivo mai». Un’altra di dieci anni mi raccontava i suoi traumi psicologici per le continue esplosioni. Per certi versi le loro madri erano ancora più scosse. Una di queste, quarantacinque anni, tremava mentre mi parlava. «Il terzo giorno di guerra mi resi conto di avere i brividi: piangevo, avevo paura, così decisi di prendere vestiti e figlie, e fuggire». La mamma dell’altra bimba aveva quarant’anni e l’aria molto risoluta: «È difficile descrivere la situazione. Da una parte l’artiglieria spara senza tregua, e non sai mai se sono spari da Gaza o contro Gaza».
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