La storia di un bambino dislessico nella Napoli degli anni Settanta
“In un primo momento mi raggelai. Ma reagii subito e, poggiata la confezione di zucchero a terra, evocai AiaceTelamonio, pregandolo di darmi la forza per uscire vincitore dall’imminente scontro. Mi preparai, prendendo la posizione di difesa del kung fu: mani a taglio in avanti,gambe piegate e tese, muscoli gonfi. Peperone gridò:«Omme ‘e merda!»”
Eliseo è un bambino curioso che ama giocare, ridere e far ridere. Vive con i suoi fratelli e i genitori nella Napoli degli anni ’70, e trascorre le sue giornate andando a scuola e stando in casa con la sua famiglia, come molti altri bambini. Qualcosa lo rende però diverso dagli altri: Eliseo ha difficoltà a scrivere e leggere, le parole diventano ostacoli contro cui lottare, distinguere le lettere e dar loro un suono e un senso diventa una battaglia da combattere ogni giorno. Eliseo è dislessico ma nessuno intorno a lui sa cos’è la dislessia: quando la frustrazione si fa troppo forte, la strada della volontà e dell’impegno cede il posto a quella della violenza, l’unica che lo fa sentire qualcuno, finalmente ascoltato, rispettato. Un romanzo emozionante e commovente, divertente ed autentico, da leggere tutto di un fiato.
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